GIUSEPPE MARTELLA RECENSISCE “DIRE” DI FABIO MICHIELI

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Giuseppe Martella su “Dire” di Fabio Michieli, L’arcolaio, 2019

Articolo apparso sul blog Carteggi letterari

 

Dire, di Fabio Michieli, puntava, già dalla prima edizione del 2008, sull’ambivalenza di significato della prima persona “dico” che, in latino, appartiene sia al verbo “dīcĕre”, dire, della terza coniugazione che al verbo “dicāre”, dedicare, della prima, per mettere in luce la complementarità, costitutiva del linguaggio (e della poesia in particolare) fra il dire e il fare. Cioè il valore performativo della parola che, appena pronunciata, già comporta la dedica ed esige la dedizione. Di che tipo e da parte di chi, sarà poi da decidere caso per caso. Questa ambiguità essenziale viene subito evidenziata dal Dicatum iniziale che non è un semplice esergo ma una dedica vera e propria alla seconda persona del dialogo in versi che l’io poetico si appresta ad avviare: “volevo un libro chiaro per noi due:/…

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