#GiovannaAmato #PoetarumSilva #Dire
Fabio Michieli, “Dire”, L’arcolaio 2019, euro 12
Per quanto sia chiara la scrittura (volevo un libro chiaro per noi due:/ una pagina bianca – quasi pura) a volte è arduo sgranare una sorta di cantico composto da intermittenze di nostalgia e immagini forti come impronte. Lo è per la densità dell’immagine che non si fa narrazione, per la musica che a volte regna sovrana sulla disposizione delle parole (costringe a camminare su roventi/ in equilibrio lamine). Quelle di Dire, edizione arricchita del testo di Fabio Michieli per i tipi de L’arcolaio, sono poesie-calco, poesie-impronta, non nel senso di quadro d’esposizione ma esattamente di quelle orme d’orso o di faina che capita di incontrare in una passeggiata solitaria nel bosco. Come quelle impronte, attestano presenza e preghiera di dialogo, il più delle volte con qualcosa (qualcuno) di perduto, più raramente di ritrovato, e spesso in questo…
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